Ipertensione diagnosi terapia la storta
L’utilità clinica dell’ABPM è ben stabilita, comunque, nonostante l’uso diffuso dell’HBPM, solo ultimamente si sta affermando l’evidenza della sua utilità.
Questa review ha cercato di dimostrare l’utilità di HBPM per la diagnosi ed il trattamento dell’ipertensione. Sono stati analizzati sedici studi in pazienti Ipertensione diagnosi terapia la storta
non in trattamento e in trattamento ed è stata paragonata l’affidabilità diagnostica dell’HBPM prendendo un ABPM come riferimento.
Sette studi randomizzati hanno paragonato HBPM con la singola misurazione effettuata in ambulatorio o con l’ABPM per adeguare la terapia,
mentre molti studi hanno paragonato HBPM con la singola misurazione in ambulatorio nel valutare gli effetti anti-ipertensivi di alcuni farmaci. Ipertensione diagnosi terapia la storta
Diversi studi con disegni diversi hanno investigato il ruolo dell’HBPM e della singola misurazione in ambulatorio nel migliorare l’aderenza dei pazienti al trattamento ed il tasso di controllo dei valori pressori.
Gli studi analizzati hanno dimostrato un moderato accordo tra HBPM e ABPM e la superiorità di HBPM rispetto alla singola pressione rilevata in ambulatorio
nel diagnosticare un’ipertensione non controllata, nel valutare l’efficacia terapeutica dei farmaci anti-ipertensivi e nel migliorare l’aderenza dei pazienti alla terapia e il controllo pressorio.
Le evidenze preliminari suggeriscono quindi che HBPM ha un favorevole rapporto costo-beneficio e che HBPM potrebbe essere utile per porre diagnosi di ipertensione e per seguirne l’andamento nel tempo.
La prevalenza di ipertensione arteriosa è molto alta ed aumenta all’aumentare dell’età. In particolare in Italia si si stima che almeno 15 milioni di italiani siano ipertesi.
Solo la metà di questi ne è consapevole. Controllare regolarmente la pressione arteriosa e mantenerla a livelli raccomandati attraverso l’adozione di uno stile di vita sano e assumendo specifiche terapie laddove necessario,
è fondamentale, poiché questa condizione rappresenta il fattore di rischio più importante per l’ictus, per l’infarto del miocardio, gli aneurismi, le arteriopatie periferiche, l’insufficienza renale cronica, la retinopatia